5 domande per capire se ti serve un sito web | Tiziana Scano | Marketing Skip to main content

Chi ha una piccola attività si sente dire spesso che deve aprire un sito web, come se questa fosse una regola universale. Le opinioni sul come gestire un sito, invece, si dividono tra il “va bene anche un sito vetrina” o “apri un blog, così ti fai i soldi”.
Risultato? Un sacco di confusione e di siti web aperti in fretta e furia e poi abbandonati a se stessi, di quelli che non portano visite e non si capisce che utilità abbiano.

Che un sito web sia estremamente importante per chi ha un’attività è indubbio e ora che i social hanno ampiamente dimostrato che i nostri profili business sono legati ai loro algoritmi, un canale proprietario è un ottimo strumento di promozione. Ciò su cui però è opportuno riflettere è se il momento di aprirlo, è giusto, per te: se un sito, ora, ti serve davvero, o se magari le tue priorità sono altre.

Sito e blog: che differenza c’è?

Una precisazione che mi sento di fare è sulla differenza tra sito e blog, per via della diffusa espressione “sito vetrina”, con cui si intende un sito statico, di poche pagine e dallo scopo è puramente rappresentativo; una sorta di ambasciatore silente della tua attività. Chi lo apre o se lo fa costruire è spesso vittima di un equivoco e si aspetta che porti comunque visibilità, conversioni o vendite, senza rendersi conto di quanto questa aspettativa sia in contrasto con la sua natura statica. Senza contenuti nuovi perché un utente dovrebbe tornare a visitare le tue pagine?

È il blog la parte dinamica del tuo sito professionale, quella in grado di rispondere alla necessità di ottenere visite e di costruire un pubblico di lettori.  È lo spazio che permette di pubblicare contenuti, di intessere una relazione con gli utenti e di costruire un discorso nel tempo che dà modo alla gente di ricordarsi di te e di conseguenza dei tuoi prodotti o servizi.

 (A questo proposito un sito vetrina è poco utile anche in prospettiva SEO, cioè di ottimizzazione sui motori di ricerca, ma di questo parleremo in un altro articolo).

Le domande da farsi prima di aprire un sito


1) Hai le idee chiare?

Per idee chiare non intendo la scelta dei colori, il tipo di piattaforma da utilizzare o il font con cui scrivere i titoli delle varie sezioni. Le cose più importanti da definire prima di aprire un sito, secondo me sono due: una è la tua identità come brand e la seconda sono i tuoi obiettivi. Stai ancora coltivando una passione che speri diventi un lavoro, hai appena aperto una partita IVA o sei una una professionista affermata e in crescita? Cosa ti aspetti dal sito? Che obiettivi deve realizzare?
Il sito web è uno strumento di lavoro, non ha la funzione di un biglietto da visita, ma di una macchina che deve compiere determinate azioni per portarti da qualche parte.

2) Conosci bene il tuo target e sai cosa scrivere?

Se apri un sito devi parlare la lingua del tuo potenziale cliente, è a lui che ti rivolgi a lui ed è con lui in mente che costruisci l’architettura e i contenuti. Prima di aprire un sito quindi, è importante lavorare sul target, identificarlo e capire come fargli vivere un’esperienza piacevole, costruendo dei percorsi guidati verso quelle azioni specifiche che ti aspetti che compia in base ai tuoi obiettivi.
Conoscere il tuo potenziale cliente significa anche sapere cosa scrivere, che tipo di dialogo instaurarci, quali contenuti veicolare e perché.

3) Hai pensato alla Brand Identity e alle foto?

Il contenuto è fondamentale nella comunicazione ma anche il contenitore ha la sua fetta di importanza. L’estetica e l’equilibrio visivo di un sito, la scelta dei colori, la distribuzione degli elementi grafici e le immagini hanno grandissimo potere nel suscitare emozioni e veicolare messaggi.
Prima di aprire un sito quindi, chiediti come farai a costruire un contenitore che da un lato rappresenti la tua identità, dall’altro sia costruito intorno alle necessità del tuo utente. Pensa a chi può aiutarti a delineare la tua brand identity; cerca dei professionisti che ti seguano per la parte grafica e per i servizi fotografici.
Certo, se hai poco budget puoi iniziare a piccoli passi, ma quando arriva il momento giusto non farti spaventare da questi investimenti, perché daranno i loro frutti nel lungo periodo. Puoi trovare poi molti professionisti che propongono periodicamente offerte sostenibili, a misura di piccole attività.

4) Hai del tempo per curarlo?

Aprire un sito è una minima parte del lavoro che verrà, è l’anno zero a cui seguiranno mesi di impegno, costanza e cura. Ci sarà il tempo da dedicare alla preparazione di un piano editoriale per il tuo blog, le ore di ricerca, scrittura, editing e formattazione, il reperimento di immagini e l’ottimizzazione SEO dei contenuti. E sebbene non ci siano regole su quanto spesso pubblicare, c’è un principio di base da seguire per costruire un pubblico di lettori: la costanza.
La costanza ha senso nei progetti sul web come nella vita, perché è una delle caratteristiche su cui si fondano le relazioni. È più facile che tu rimanga in contatto con chi si fa sentire, piuttosto che con chi appare ogni tanto e poi sparisce per mesi. È bene quindi che tu scopra prima di aprire un sito quanto tempo riuscirai a dedicare alla sua cura e se non sei una persona costante pensa subito a delle soluzioni (per esempio, delegare la scrittura di articoli). Aprire un sito e poi abbandonarlo a sé stesso è uno spreco di risorse che puoi investire in altre attività.

5) Sei disposta a fare un investimento?

È possibile crearsi un sito web da soli? Sì, se si è disposti a rimboccarsi le maniche, studiare con costanza e per mesi e imparare sbagliando, passo dopo passo.
Conviene rispetto all’assumere un professionista?Non necessariamente.
Quello che risparmi lo stai in realtà togliendo alle tue ore di lavoro fatturabili. Il tempo in cui tu sei lì a ingiuriare di fronte all’hosting di WordPress, potresti probabilmente fare tante cose più utili alla tua attività, delegando il lavoro a chi lo sa svolgere meglio e più rapidamente.

Per concludere, il sito è un ottimo investimento se rispondi sì a queste cinque domande, se hai idee chiare sugli obiettivi per cui lo apri, se sai a chi ti rivolgi e di conseguenza cosa scrivere, se sei disposta a investire dei soldi o parte del tuo tempo e soprattutto se sei certa che riuscirai a curarlo una volta aperto.
Negli altri casi è meglio aspettare: a fartelo costruire sei sempre in tempo e forse in questo momento per te funzionano meglio altri canali e altre modalità di vendita e promozione.

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