Il problema del tempo | Marketing Online e Social Media | Tiziana Scano Skip to main content

Questo post è un piccolo mea culpa e viene da una domanda che mi sto facendo spesso in questi giorni: quando diciamo di non aver abbastanza tempo è davvero così? Nelle ultime 3 settimane “non ho tempo” è stata decisamente la mia frase preferita. Non ho tempo per scrivere quell’articolo, non ho tempo per curare i miei canali, non ho tempo per me. Ma la verità è un’altra, è che il tempo c’è, sempre, è il non trovarlo che è una scelta.
Mettere in stand by se stessi e la propria promozione come se fosse una priorità numero 2 rispetto alla gestione dei clienti è un errore per mille motivi e prima o poi ci scriverò un articolo dedicato. Oggi però cerco di condividere alcune cose che sto imparando sulla mia pelle sulla cattiva gestione del tempo.

La scelta dei clienti: troppi…

Questo è un errore che capita quasi sempre all’inizio: credi di sapere perfettamente quanto tempo ti impiegherà un progetto. Invece no, baby. Perché sì, tu parti con la tua splendida idea di un tempo ideale, un certo numero di ore in cui prevedi di terminare. Poi tra te e quel tempo ideale si mette in mezzo la realtà: gli imprevisti, le chiamate, le riunioni richieste all’ultimo minuto e che non avevi preventivato, i momenti di calo di creatività perché, ehi, siamo umani e non siamo sempre performanti e ispirati. E così quelle che dovevano essere 20 ore diventano 40 e tu hai accettato un certo numero di progetti ideali, non reali. Così annaspi e affoghi un po’ ma, come sempre, il tuo salvagente è la lezione che hai imparato: per i progetti è meglio calcolare un tempo reale, quello in cui sono comprese anche le infiltrazioni della realtà.

…o sbagliati

Altro tasto dolente e un altro classico degli inizi: accettare clienti sbagliati. Nei primi mesi del tuo lavoro il tuo target è scritto su un foglio e ancora non ha preso sembianze umane, per cui tu ti muovi un po’ alla cieca, dici un po’ di sì a tutti ed è legittimo: vuoi fare esperienza, hai bisogno di fatturare, non sai ancora gestire i picchi di entusiasmo dei primi preventivi. Quindi lo fai e se ancora non ti è capitato probabilmente capiterà: tra quei sì che dirai si nasconderanno anche i clienti sbagliati. Quelli con le idee confuse, quelli che non capiscono il vero valore del tuo lavoro, quelli che vogliono rivedere i tuoi prezzi al ribasso e che vampirizzano il tuo tempo e la tua energia. Quelli per cui a un certo punto imparerai (impareremo) a dire: no, grazie.

Uscire dal loop della pianificazione

C’è poi un ulteriore problema di chi non ha mai tempo: la pianificazione infinita, che poi è a tutti gli effetti una forma di procrastinazione. Enrica ne parlava oggi in una sua diretta su Instagram e identificava proprio questo problema:  il non sentirsi mai abbastanza pronti per passare dal piano all’azione. E così quel prodotto non è mai abbastanza perfetto, il packaging ancora non va, il servizio che stai strutturando non è ancora completo, l’articolo è da rivedere e tu, intanto, rimani in trincea. Eppure sotto sotto lo sai, che quando rimandi troppo a lungo ti stai dando delle scuse e sei dentro una gabbia costruita da te.
Oppure è un retaggio del tuo passato lavorativo. Ho notato che chi passa dal lavoro dipendente all’apertura di una partita IVA vive spesso questo momento di assestamento: si è abituati al conforto di una struttura, l’azienda, che decide per te, che ti chiede di fare tot entro tale data. Improvvisamente non c’è più nessuno che distingua priorità o che metta pressioni e scadenze. Così ecco che da quel vuoto scattano meccanismi per cui si tende a procrastinare e a ripararsi dietro il “non ho tempo per finirlo oggi”.

Con questo spirito ho scritto questo articolo oggi e di getto. Ne avevo un altro in programma e volevo rimandare perché, ehi, è venerdì, ho tantissime cose da fare e non ho proprio tempo…

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